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giovedì 9 aprile 2020

Anno 2030.
- Nonno, raccontami di quando l’Italia divenne una nazione così bella! E il nonno cominciò: era il 2020, dieci anni fa. All’improvviso un'epidemia investì tutto il mondo, pare provenisse dalla Cina ma, era stata portata da altri, forse da militari americani, non si seppe mai la verità... In Europa, l'Italia fu la prima a essere colpita. Ci furono tanti morti. Paura, diffidenza, gli ospedali gremiti di gente. Durò parecchie settimane, mesi, fu dura. Tanto. Il popolo italiano fu di grande esempio e reagì, dapprima, con la leggerezza e il sense of humour che lo contraddistingue poi, con spirito di sacrificio. Le persone riscoprirono il valore dell’aiutarsi vicendevolmente. L'importanza del tempo da dedicare alle persone care. Una crisi spaventosa colse tutti impreparati. I negozianti, a malincuore, tirarono giù le saracinesche delle loro attività commerciali e produttive. Chiedemmo aiuto all’Europa; all’epoca avevamo una Comunità, così si chiamava: comunità europea. Doveva servire per fare una grande Nazione, come gli Stati Uniti ma, altre nazioni, come la Germania e l’Olanda, dissero che avremmo dovuto fare da soli. Oppure, offrire le nostre aziende, gli aeroporti, le autostrade, l’oro della Banca d’Italia, i nostri risparmi... MA COME?! Dopo quello che avevano combinato!
- E allora nonno, cosa accadde?
Accadde che, ci rendemmo conto che dovevamo fare tutto da soli. Il Presidente della Repubblica, chiamò tutte le aziende e la Banca d’Italia emise un prestito, solo per gli Italiani, di 100 miliardi, si chiamava "SALVA ITALIA" e doveva servire per risollevare le sorti del Paese. Accadde l’incredibile: i politici rinunciarono ai loro stipendi per 6 mesi! Tutti i dirigenti d’azienda fecero altrettanto e, il resto della popolazione a seguire, secondo le proprie possibilità. Quindi, le aziende sane, comprarono così tanti titoli che, lo Stato italiano raccolse 300 miliardi in poche settimane. A quel punto, chiamarono un grande banchiere, un certo Draghi. Con quei soldi, non solo superò la crisi del momento ma, ricomprò anche una parte del debito estero che avevamo. Diminuì le tasse, per consentire di produrre a costi più bassi. Dopo appena quattro mesi, eravamo la Nazione più in forma del momento mentre, le altre, ci stavano a guardare, sperando non ce la facessimo. Alcune aziende che avevano trasferito le loro produzioni all’estero, come la Fiat, tornarono in Italia. Per consentire a tutti di lavorare, diminuirono l’orario di lavoro permettendo così, di trascorrere più tempo in famiglia. Il maggior fatturato, permise di ricomprare ancora i debiti che avevamo contratto negli anni passati. Eravamo così fieri di essere Italiani... Furono anni di grande intensità emotiva. Anni in cui riscoprimmo di essere un grande popolo fortunato, perché vivevamo nel paese più bello del mondo.
- Grazie Nonno. Domani me la racconterai di nuovo? È una storia così bella!

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