In questo mese ricorre l’anniversario
della morte di Franca Rame, attrice teatrale, drammaturga e politica italiana.
Questo è il mio personale omaggio.
Ciao Franca
Il vento dirige le note
del musicista di strada che,
con scatole e bidoni
s’arrabatta.
Percussioni che
ritmano il cuore.
Un passante avanza furtivo
con una smorfia di
disappunto abbozzata sul volto
mentre bimbi festosi seguono
quel ritmo tribale.
Tutto attorno è magia:
il fuoco delle danze,
l’indolenza della pioggia,
il silenzio dell’attesa.
Due amici s’incontrano
per andare a teatro,
ora pieno e vuoto di te,
nel mezzo di un piovoso
giovedì pomeriggio.
Dedicata a Franca Rame
*dal libro "Reset" di Giusy Grasso
Parlando di Franca
Rame, non si può ignorare "Lo Stupro", il monologo che scrisse nel
1975 e che portò in scena a teatro e davanti a milioni di telespettatori della
tv di stato. La Rame, dichiarò di aver preso il racconto da una testimonianza pubblicata
su "Quotidiano Donna" ma, in realtà, fu vittima in prima persona di
uno stupro punitivo di matrice neofascista. Le inflissero la pena peggiore, la
ferirono nella sua femminilità. Diversi anni dopo, un pentito si decise a fare
i nomi: troppo tardi, il reato era ormai caduto in prescrizione e gli
stupratori non fecero un solo giorno di carcere ma Franca Rame, ha sconfitto la
loro violenza con la spada della PAROLA.
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