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giovedì 8 maggio 2014

In questo mese ricorre l’anniversario della morte di Franca Rame, attrice teatrale, drammaturga e politica italiana. Questo è il mio personale omaggio.


Ciao Franca


Il vento dirige le note
del musicista di strada che,
con scatole e bidoni
s’arrabatta.
Percussioni che
ritmano il cuore.

Un passante avanza furtivo
con una smorfia di
disappunto abbozzata sul volto
mentre bimbi festosi seguono
quel ritmo tribale.

Tutto attorno è magia:
il fuoco delle danze,
l’indolenza della pioggia,
il silenzio dell’attesa.

Due amici s’incontrano
per andare a teatro,
ora pieno e vuoto di te,
nel mezzo di un piovoso
giovedì pomeriggio.


Dedicata a Franca Rame
*dal libro "Reset" di Giusy Grasso


Parlando di Franca Rame, non si può ignorare "Lo Stupro", il monologo che scrisse nel 1975 e che portò in scena a teatro e davanti a milioni di telespettatori della tv di stato. La Rame, dichiarò di aver preso il racconto da una testimonianza pubblicata su "Quotidiano Donna" ma, in realtà, fu vittima in prima persona di uno stupro punitivo di matrice neofascista. Le inflissero la pena peggiore, la ferirono nella sua femminilità. Diversi anni dopo, un pentito si decise a fare i nomi: troppo tardi, il reato era ormai caduto in prescrizione e gli stupratori non fecero un solo giorno di carcere ma Franca Rame, ha sconfitto la loro violenza con la spada della PAROLA. 


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