Riscopriamo
una poetessa: Piera Oppezzo
La
grande paura
La
storia della mia persona
è la
storia di una grande paura
di
essere me stessa,
contrapposta
alla paura di perdere me stessa,
contrapposta
alla paura della paura.
Non poteva
essere diversamente:
nell’apprensione
si perde la memoria,
nella
sottomissione TUTTO.
La
grande paura.
Non
poteva
la mia
infanzia,
saccheggiata
dalla famiglia,
consentirmi
una maturità stabile, concreta.
Né la
mia vita isolata
consentirmi
qualcosa di meno fragile
di
questo dibattermi tra ansie e incertezze.
All’infanzia
sono sopravvissuta,
all’età
adulta sono sopravvissuta.
Quasi
niente rispetto alla vita.
Sono
sopravvissuta però.
E adesso
tra le rovine del mio essere,
qualcosa,
una ferma utopia, sta per fiorire.
Piera
Oppezzo
In questa poesia si
respira il tema più volte dibattuto dell’emancipazione femminile in
contrapposizione a quello della schiavitù, dibattimenti che ci hanno condotto
nel tempo a molte conquiste ma, una domanda mi sorge spontanea: in un’Italia con un forte imprinting
patriarcale, dove a tutt’oggi la carriera politica e religiosa della donna checché
se ne dica è subordinata all’uomo, possiamo davvero parlare di “uguaglianza” e
di “pari opportunità”?
Piera
Oppezzo, nacque a Torino nel 1934. Lavorò
per qualche tempo presso una sartoria, poi come commessa alla Standa e in
seguito, come dattilografa alla Rai. Autodidatta, ebbe come autori di
riferimento Emily Dickinson e Marina Cvetaeva. In Rai, nella rivista aziendale,
entrò in contatto con gli intellettuali e artisti dell’avanguardia torinese da
cui fu subito apprezzata. «La Fiera letteraria» di Vincenzo Cardarelli pubblicò
alcune delle sue prime poesie, accostabili a quelle di Sandro Penna e Umberto
Saba. Nel 1966 uscì presso Einaudi una raccolta di poesie dal titolo L’uomo qui
presente, che fu ampiamente
recensita e apprezzata.
Poi, venne il periodo milanese (decennio molto prolifico) con i collettivi
femministi. Le sue poesie vennero pubblicate in antologie italiane e straniere
e su numerose riviste: "Anterem", " Il Manifesto",
"Lapis", "La Salamandra", "Leggere", "Nuovi
Argomenti", "Tam Tam", "Linea d'ombra". Morì il 19
dicembre 2009 a Miazzina sul Lago Maggiore.
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