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giovedì 1 gennaio 2015

“Il bene e il male hanno la stessa faccia”



Viscos, paese di duecentottantuno anime, la scena si svolge all'interno di un bar, l'unico. Lo straniero ammalia gli abitanti con le sue avvincenti storie... 


Quando concepì questo dipinto, Leonardo da Vinci si trovò alle prese con una grande difficoltà: aveva bisogno di dipingere il Bene, nell'immagine di Gesù, e il Male, nella figura di Giuda, il discepolo che scelse di tradirlo durante la cena. Dovette interrompere il lavoro a metà, fino a quando non fosse riuscito a trovare i modelli ideali. Un giorno, mentre ascoltava un coro, in uno dei ragazzi vide l'immagine perfetta di Cristo. Lo invitò nel suo studio e ne riprodusse i lineamenti in vari studi e bozzetti. Passarono tre anni. Il dipinto era quasi terminato, ma Leonardo non aveva ancora trovato il modello per Giuda. Il cardinale responsabile della chiesa, lo sollecitò, pretendendo che portasse a compimento in breve tempo la sua opera. Dopo alcuni giorni di ricerche, il pittore incontrò un giovane prematuramente invecchiato, lacero, ubriaco, che giaceva riverso in un fosso. Con difficoltà, chiese ai suoi assistenti di condurlo in chiesa, non capiva cosa gli stesse accadendo: gli assistenti lo tenevano in piedi mentre Leonardo copiava i lineamenti dell'empietà, del peccato, dell'egoismo, che apparivano ben marcati sul suo viso. Quando il lavoro fu ultimato, il mendicante, ormai ripresosi dalla sbronza, aprì gli occhi e notò il dipinto davanti a sé. E con un misto di sgomento e tristezza, disse:

  • Ho già visto questo dipinto!
  • Quando? Domandò sorpreso Leonardo.
  • Tre anni fa, prima che perdessi tutto ciò che possedevo. In quel periodo cantavo in un coro, e la mia vita era piena di sogni... Un artista mi invitò a posare come modello per il viso di Gesù.
    Lo straniero fece una lunga pausa. I suoi occhi fissavano il prete, che beveva una birra, ma Chantal sapeva che le parole che stava per pronunciare erano rivolte a lei: 
  • Il Bene e il Male hanno la stessa faccia.Tutto dipende dal momento in cui attraversano il cammino di ogni essere umano.  




*Tratto da: “Il diavolo e la signorina Prym” di P. Coelho


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