SI NASCE BICICLETTA O CICLISMO?
E' il contrario del ciclismo, la bicicletta. Una sagoma profilata in viola fluorescente fa una discesa a settanta all'ora: è ciclismo. Due liceali affiancate attraversano un ponte a Bruges: è bicicletta. Chi va in bici è un potenziale pedone, che va a zonzo nelle viuzze, che legge il giornale su una panchina. Chi fa ciclismo non si ferma: fasciato fino alle ginocchia in una tuta neospaziale, potrebbe camminare solo con i piedi a papera e non lo fa. Lentezza e velocità? Può darsi. Ci sono però macinachilometri in bicicletta molto efficienti e anziani ciclisti molto tranquilli. Allora pesantezza e leggerezza? Non basta. Sogno di spiccare il volo da una parte, dall'altra familiarità marcata con il suolo. E poi... Opposizione di tutto. Colori. Materiali e forme anche. Agli uni l'ampiezza, la lana, il velluto, le gonne scozzesi? Agli altri l'aderenza in ogni tipo di tessuto sintetico. Si nasce bicicletta o ciclismo, è quasi politico. Ma i ciclisti debbono rinunciare a quella parte di se stessi per amare - perché ci si innamora solo in bicicletta.
Tratto da: "La prima sorsata di birra" di Philippe Delerm
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