Scusi signor ladro... ha dimenticato un cuscino
Il
suo nome significa "grande pazzo, buono e generoso". Lasciò la sua
prestigiosa famiglia, il padre era un capovillaggio, un commerciante e un
samurai, nonché allievo del grande Matsuo Bashō, per diventare monaco zen. Da
qui, cominciò una vita di pellegrinaggi in giro per il Giappone. In seguito,
decise di stabilirsi in una piccola capanna, che lui chiamò Gogo-an, sul monte
Fugami. Fautore di un nuovo modello di "ascetismo" distante dagli schemi dell'epoca, sostituì l'archetipo che ne contemplava la penitenza e la durezza esteriore con concetti quali: umiltà, schiettezza e autoironia, delineando una nuova poetica. Questa poesia, ad esempio, fu ispirata da un
evento singolare: un furto avvenuto nella casa del poeta; il ladro, preso a
scappare con i pochi beni sottratti, dimenticò un cuscino, dunque il poeta lo
rincorse e glielo donò.
Il cuscino
dimenticato
alla sue spalle:
la luna è alla mia
finestra.
Altre opere
Nell'ascoltare la
voce del torrente
coperto di muschio
che scende dalla
roccia
anche il mio cuore
diventa trasparente
Di notte nel
silenzio della capanna,
suono l'arpa che non
ha corde.
La sua melodia sale
al cielo con il vento:
la sua musica si
unisce a quella del torrente;
risuona nell'intera
vallata,
mormora nelle
foreste e nelle montagne.
Se uno non chiude le
orecchie,
non può udire questa
musica silenziosa.
Capelli arruffati,
orecchie tese,
veste a brandelli e
scolorata.
Torno a casa mezzo
ubriaco e mezzo sobrio,
scortato da una fila
di bambini.
Nella “banalità” del quotidiano il
poeta riconosce il valore dell’esistenza e celebra la possibilità di
armonizzarsi con l’universo.
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