Un giorno un servo incontrò la Morte al mercato del paese.
Corse dal padrone e gli chiese un cavallo veloce per fuggire dalla nera signora alla volta di Samarcanda.
Il padrone acconsentì, poi scese al mercato e domandò alla Morte perché avesse spaventato il servo.
La morte rispose placidamente:
"Non l'ho spaventato, ero solo stupita perché lo aspettavo stasera a Samarcanda".
Corri cavallo, corri di là,
ho cantato insieme a te tutta la notte,
corri come il vento che ci arriverà.
La celebre canzone di Roberto Vecchioni è ispirata a una favola orientale presente nell'incipit del romanzo "Appuntamento a Samarra" di John Henry O'Hara eccezion fatta per i ruoli dei protagonisti; il servo diviene un soldato e il padrone diventa un re. Possiamo trovare delle analogie anche con una novella presente nel Talmud, antico testo ebraico.
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