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martedì 20 ottobre 2015

 SHIR HASHIRIM (Il Cantico dei Cantici)


Amore e Psiche - Canova

Cantico dei cantici - Chagall

Il diletto sposo, è paragonato al Re Salomone; la diletta sposa, è designata con il nome di Sulammìta. Questi particolari hanno offerto lo spunto per attribuirne la composizione al re “magnifico” di Gerusalemme. L’inserimento di questo poema nel canone dell’Antico Testamento destò non poche perplessità e dissensi per gli espliciti riferimenti al sesso ma Shir Hashirim travalica il tempo e lo spazio celebrando l’amore in tutte le sue infinite sfaccettature.


Lo sposo

“Come son belli i tuoi piedi
Nei sandali, figlia di principe!
Le curve dei tuoi fianchi sono come monili,
opera di mani d’artista.
Il tuo ombelico è una coppa rotonda
Che non manca mai di vino drogato.
Il tuo ventre è un mucchio di grano,
circondato da gigli.
I tuoi seni come due cerbiatti,
gemelli di gazzella.
Il tuo collo come una torre d’avorio;
i tuoi occhi sono come i laghetti di Chesbòn,
presso la porta di Bat-Rabbìm;
il tuo naso come la torre del Libano
che fa la guardia verso Damasco.
Il tuo capo si erge su di te come il Carmelo
E la chioma del tuo capo è come la porpora;
un re è stato preso dalle tue trecce”.

Ct 7,2-6


La sposa

“Il tuo palato è come vino squisito,
che scorre dritto verso il mio diletto
e fluisce sulle labbra e sui denti!
Io sono per il mio diletto
E la sua brama è verso di me.
Vieni, mio diletto, andiamo nei campi,
passiamo la notte nei villaggi.
Di buon mattino andremo alle vigne;
vedremo se mette gemme la vite,
se sbocciano i fiori,
se fioriscono i melograni:
là ti darò le mie carezze!
Le mandragore mandano profumo;
alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti,
freschi e secchi;
mio diletto, li ho serbati per te”.


Ct 7,10-14




Shir Hashirim Besha'ashuim - Ofra Haza




1 commento:

  1. Questi versi risuonano di soave bellezza,armoniosa la visione di queste "promesse".

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