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venerdì 10 ottobre 2014

Un'aquila nel cielo infinito - Intervista a Nello Barrano





Personalmente, ho avuto modo di partecipare a diversi cammini di cui ho assaporato, tanto la solitudine contemplativa quanto la gioia di un incontro, la convivialità. Con queste immagini, vorrei introdurre i lettori a un’intervista piuttosto informale, un’amichevole chiacchierata con Nello Alberto Barrano, fondatore di un gruppo facebook di condivisione dell'esperienza del Cammino di Santiago e sostenitore di molte battaglie sociali che lo vedono impegnato nella tutela dei diritti umani. E’ difficile evitare di inciampare nella retorica quando si tratta di spiegare le motivazioni che spingono un viandante a intraprendere il Cammino di Santiago, ma ci proverò ugualmente con questa prima domanda:


- Intanto, ciao Nello, bentornato. Senti, cosa ti ha spinto a intraprendere il Cammino di Santiago?
Ciao Giusy. Ciao a tutti. Dunque... Mi ha spinto la Fede! In me stesso e nella vita che conduco.”


- Cosa distingue il Cammino di Santiago da altri Cammini?
Ognuno in se riconosce il cammino come un momento di ascolto e introspezione. Il cammino di Santiago ha valenza storica, in questo cammino sono passati tutti: santi, re e persone semplici e ognuno ha lasciato qualcosa… l'AMORE.”


- A mente fresca, qual'è l’immagine che ti torna più spesso?
Un’aquila nel cielo infinito.”


Quali sensazioni, profumi, sapori?
Libertà di solitudine, la bellezza del Creato attorno a me, la sensazione di appartenenza al Tutto ma anche, l’aria fresca e profumata del mattino, con il profumo di mille fiori diversi d’ogni forma e colore. Il sapore di un buon caffè, di un fruttos, di un po’ d’acqua fresca.”


- Hai scritto giornalmente le tue avventure su un diario di viaggio?
Nessun diario, conservo tutto nel mio cuore.”


- Di ritorno da Santiago, immagina di aver riportato con te nello zaino un sentimento, un valore acquisito: traducimelo in una parola.
AMORE”


- E qualcosa che hai lasciato?
Il mio dolore, ma ho ricevuto molto di più…”



- Nello, tu hai affrontato il Cammino in un periodo molto particolare, in concomitanza con l’incidente ferroviario che ha contato numerose vittime, tra cui l’italiano Dario Lombardo, e diversi feriti. Il tuo gruppo, in tempo reale ha ricevuto e diffuso notizie da Santiago, anche per quanto concerne lo stato di emergenza; coperte, sacche di sangue o per fornire informazioni utili ai familiari delle vittime. Cosa ti senti di dirci in merito?
Cara Giusy, per fortuna ho deciso di procedere a piedi quel 25 luglio, diversamente, avrei preso quel treno per Santiago e forse ora si conterebbe una vittima in più di quel triste incidente. Quando ho saputo quasi non ci credevo, le voci erano molte; un’esplosione, un attentato ma poi, con il passare del tempo, abbiamo capito l’accaduto. Tutti i pellegrini che incontravo erano sbigottiti e profondamente addolorati, molti pregavano, altri erano frastornati dagli eventi ma tutti comunque desiderosi di attivarsi in aiuto, chiaramente nei limiti consentiti dalle circostanze. “

- E cosa consiglieresti a chi non ha ancora intrapreso il cammino?
Il consiglio che mi sento di dare è di cercare le risposte che giacciono nel profondo di noi stessi. Il cammino è il luogo adatto per queste risposte, un piccolo passo verso una consapevolezza più globale per cui, affidarsi al cammino, passo dopo passo, ci aiuta a liberare, a pulire il nostro corpo, la nostra mente, la nostra anima dalle tossine di questa vita frenetica, individualista e, se mi permetti, impoverita di quei valori quali: l’AMORE, l’AMICIZIA, la SOLIDARIETA’. Il cammino, è un piccolo grande passo verso una consapevolezza globale di se stessi e del mondo circostante.”



Bene amici, il tè col nostro amico Nello, corredato di gustosi biscottini allo zenzero, è ormai agli sgoccioli, lo saluto e lo ringrazio per la preziosa condivisione. 


Un abbraccio di luce. Giusy G.



VIANDANTE

Antichi sapori
raffioran decisi.
Di riso e di pianto il
volto s’arreda.
Poi tutto svanisce e
la mente si placa.
Ha inizio la storia
da una pagina bianca.
D’essenza, gli scampoli
ch’accompagnano il viaggio
del caro viandante alla ricerca di sé.




*poesia tratta dal libro "Reset" di Giusy Grasso




1 commento:

  1. La via della consapevolezza la si può apprendere anche attimo dopo attimo, osservando con gli occhi dell'amore, ragionando con la sapienza del sapere, prostrandosi all'unicità del tutto, viaggiando attraverso se stessi in quell'io interiore che ti apre le porte della coscienza universale

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