Scusi, lei è favorevole o contrario?
Accadde oggi, 12 maggio 1974. Gli Italiani sono
chiamati a decidere se abrogare o meno la
legge Fortuna-Baslini del 1970, statuto col quale si era introdotto
il divorzio nel nostro Paese. La schiacciante vittoria del “NO”, con il 59,3%
dei voti, conferma la possibilità giuridica di scioglimento del vincolo
matrimoniale. Non mancheranno nel corso degli anni: eventi, manifestazioni, sit
in predisposti nel giorno dell’anniversario, come quello che vide protagonista
la studentessa liceale Giorgiana
Masi, la quale, perse la vita nel corso degli scontri in piazza Navona. La piazza come luogo di incontro, di scambio, Il
luogo dei diritti, della libertà, dei sogni, della speranza nel cambiamento.
Valori comuni di chi lotta contro la disuguaglianza e l’ingiustizia. Manto di Arlecchino di repressione e violenza di
Stato. La rivista l’Espresso, pubblicherà le fotografie che mostrano
distintamente la presenza, nel corteo di quel 12 maggio del ’77, di agenti
infiltrati e armati che spararono ad altezza d’uomo. Le evidenti responsabilità
emerse a carico della polizia, del questore, e dell’allora Ministro dell'Interno
Francesco Cossiga, porteranno il governo ad intessere una fitta trama di omertà
e menzogne. L'inchiesta per l'omicidio, si concluse nel 1981 con una sentenza di
archiviazione del giudice istruttore Claudio D'Angelo "per essere rimasti
ignoti i responsabili del reato". Qui eviterei i commenti. Il divorzio, porta alla luce verità che molte famiglie italiane preferiscono nascondere come
polvere sotto il tappeto. E’ anche vero che, in una società che viaggia ad una
velocità non indifferente e in cui spesso si antepongono le proprie necessità a
quelle della prole, bisognerebbe forse guardarsi un po’ indietro. La famiglia è
impegno e sacrificio ma, in taluni casi, è una sfida che forse val ben la pena
perseguire. Mi torna alla mente un vecchio film dell’Albertone nazionale “Scusi, lei è favorevole o contrario?”, film del ’66 diretto da Alberto Sordi, la cui
sceneggiatura è stata scritta a quattro mani con il grande Sergio Amidei. Nel
film, forse in pochi avranno notato la presenza di un acerbo Dario Argento nei
panni di un prete. Il titolo del film allude al dibattito aperto in quegli anni
in merito al divorzio. La messinscena ha un ritmo lento ma si lascia seguire offrendo svariati spunti di riflessione.
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